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Posts Categorized: Windows

Windows Phone in crescita del 156% nel 2014. Che ne dite?

By iStartLab In App & Mobile Development, Windows Posted 8 January 2014 No Comments

Lo abbiamo introdotto già in questo nostro post. Lo ribadiamo qui: Windows Phone sta crescendo ed anche bene.

Microsoft afferma di aver raddoppiato le vendite di dispositivi mobili durante la settimana natalizia rispetto all’anno precedente. Secondo la casa di Redmond il balzo è stato del 156% rispetto al 2012. Sicuramente la piattaforma che cresce più rapidamente tra gli OS mobile!

Eh grazie, penserete, arrivano con un po’ di ritardo!

Attenzione, però! Al di la dei dati che attestano Windows Phone come il secondo sistema operativo, e l’ecosistema in generale, tra gli smartphone in diversi paesi (Italia tra questi), Microsoft punta a ad essere il più “digitato” da più consumatori possibili. (more…)

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Windows phone: Microsoft Revenge oR-evolution?

By iStartLab In App & Mobile Development, Code and Software Develop, Hardware & IT, Magari lo sapevate che..., Windows Posted 26 December 2013 No Comments

Magari lo sapevate già che…

windows-phone-challenge-module_203x203

 

Windows Phone è il sistema operativo per smartphone di Microsoft (e questo dal nome si poteva intuire). Successore di Windows Mobile, viene presentato il 15 febbraio 2010. Supporta, anzi sopporta (passateci la battutina anti microsoft), il multitouch, gli schermi capacitivi, social network etc. contiene una versione mobile di Internet Explorer e di Mobile Office 2013.

Chiamandosi sistema a “Finestre”, la schermata principale, chiamata Schermata Start, non poteva che essere composta da altro materiale di origine edile: le Piastrelle Vive aka Live Tiles. Tiles sono collegamenti ad applicazioni, funzioni oppure oggetti individuali (come contatti, pagine internet, applicazioni o altro). Gli utenti possono aggiungere, ridimensionare, spostare o eliminare ogni singola piastrella. I Tiles sono dinamici e si aggiornano in tempo reale – per esempio, la piastrella di un account email mostrerà il numero di messaggi non letti così come può mostrare un aggiornamento costante del meteo.
Tutto questo materiale edile viene organizzato in centri di smistamento, detti Hub, per ogni tipologia. All’interno di questi Hub convivono contenuti fruibili in locale così come online. Ad esempio l’hub Foto mostra le foto effettuate con la fotocamera del telefono e le foto utente di Facebook, quello contatti mostra i contatti aggregati dalla rubrica telefonica, da Windows Live, Facebook, e Gmail. Da qui l’utente può direttamente commentare gli aggiornamenti dei social network, ad esempio.
Altri hub sono l’hub Musica+Video, Giochi (che integra l’Xbox Live), Windows Phone Store (usato per distribuire e vendere musica, video, ed applicazioni per Windows Phone) e Microsoft Office.

Windows Phone 8 è l’ultima versione del sistema operativo Microsoft destinato agli smartphone ed è stato rilasciato il 29 ottobre 2012. Sviluppato sul kernel Windows NT, lo stesso utilizzato da Windows 8 RT (sistema operativo installato sul dispositivo Surface). Ciò permetterà l’utilizzo di linguaggi di programmazione standard come il C++ e C#.
Oltre ai miglioramenti grafici Windows Phone 8 dal lato hardware introduce il supporto ai processori multicore, il supporto per schede MicroSD, supporto per i pagamenti NFC e compatibilità con display di diverse dimensioni, integra le mappe Nokia, introduce la crittografia BitLocker e migliora gli strumenti Office.
I primi dispositivi con Windows Phone 8 sono disponibili sul mercato dall’autunno del 2012, i più recenti sono, tra gli altri, gli ottimi Nokia Lumia 1520, 1020 e via cifrando.

Magari lo sapevate già…

IDE: Integrated Development Environment aka Ambiente di sviluppo integrato.

By iStartLab In Android, App & Mobile Development, Code and Software Develop, iOS & Xcode, Windows Posted 20 December 2013 No Comments

Xcode - IDE iOS

Magari lo sapevate già che… Ep.7

IDE:
a) 2 o più donne che si chiamano Ida che fanno un calendario? Tipo…le Ide di Marzo!
b) Ambiente di Sviluppo Integrato?

Mah…considerando che iStartLab si occupa di sviluppo app, noi medesimi opteremo per la risposta B.
Andiamo quindi ad approfondire perché abbiamo scartato la risposta A.

In ambito informatico l’acronimo IDE sta per Integrated Development Environment, dalle nostre parti noto come Ambiente di Sviluppo Integrato. Ovvero un software che ha al suo interno una serie di componenti che aiutano il programmatore nello sviluppo del codice sorgente di un determinato programma.
Oggi perciò parliamo di arredamento. Abbiamo un ambiente unico, magari tipo cucina-soggiorno che da sempre rappresenta l’ambiente più vissuto all’interno di ciascuna casa (soprattutto quelle moderne, più risicate come spazio disponibile).
Per far si che sia funzionale da vivere giorno dopo giorno abbiamo la necessità di inserire al suo interno quei componenti che sono funzionali ad un ambiente unico cosicché possa essere vissuto e fruito da noi abitanti a rate: una cucina con elettrodomestici, un divano, una televisione, una libreria oppure uno stereo (meglio entrambi).
Allo stesso modo il nostro ambiente di sviluppo integra al suo interno (ah…ecco perché si chiama integrato) ha 4 componenti necessari:
• un editor di testo dove scrivere il codice sorgente;
• un compilatore e/o un interprete di quanto scritto;
• un tool di building automatico (cioè l’atto di scrivere o automatizzare un’ampia varietà di compiti che gli sviluppatori software fanno nelle loro attività quotidiane);
• un debugger (Ivale a dire un programma/software specificatamente progettato per l’analisi e l’eliminazione dei bug, ovvero errori di programmazione interni al codice di altri programmi. Assieme al compilatore è fra i più importanti strumenti di sviluppo a disposizione di un programmatore, spesso compreso all’interno di un ambiente integrato di sviluppo).
Alcuni IDE, rivolti allo sviluppo di software orientato agli oggetti (come l’IDE utilizzato per sviluppare app iOS, il famoso Xcode di Apple), comprendono anche un navigatore di classi, un analizzatore di oggetti e un diagramma della gerarchia delle classi.

Magari lo sapevate già…

Tablet, iPad, Surface: back to the roots!

By iStartLab In Android, App & Mobile Development, Hardware & IT, iOS & Xcode, Windows Posted 19 December 2013 No Comments

Magari lo sapevate già che… Ep.6

I Tablet, o meglio i Tablet Computer, nascono come derivati della tecnologia definita pen computing. Ovvero l’idea è quella di una penna stylus che generalmente viene utilizzata tramite pressione su una tavoletta grafica oppure su uno schermo touch sensitive, quindi comunque mobile come dispositivo.
Il primo prototipo di Tablet è del 1888 (è ora di pranzo, ma non abbiamo bevuto…lo giuro!).
iChisorpresa! Si anche noi abbiamo avuto la stessa esclamazione!
Mr Elisha Gray, il nome del iPrecursore. Teleautograph la sua creatura http://www.silicon.de/wp-content/uploads/2011/03/01-ig2.jpg
Tra fine anni ’50 e primi ’60 in poi comincia a fare la sua comparsa anche nella fantascienza narrativa e cinematografica l’idea dei Tablet Computers (ad es. Clarke descrive un certo Newspad nel capitolo 9 del suo romanzo, che poi sarà portato sugli schermi da Kubrick, 2001: Odissea nello Spazio; ne fa comparire diversi Douglas Adams nel 1978 con Guida Galattica per Autostoppisti etc.).
E poi…e poi come al solito una mela cade da un albero e fa scattare l’idea a Newton! Così nel 1987 l’allora Apple Computer inizia il suo progetto dedicato al Tablet, che nel 1993 porta alla luce Apple Newton, aka MessagePAd, un device da 800 grammi sparpagliati su uno schermo da 6”.
Nello stesso anno Fujitsu ed IBM (thinkpad) rilasciano i loro Tablet.
Così arriviamo ai giorni nostri con i vari Galaxy Tab, iPad air e mini e via talentando!

Magari lo sapevate già…

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SDK: Software Development Kit aka Kit di Sviluppo Software. Lo sviluppo della storia e viceversa!

By iStartLab In Android, App & Mobile Development, Code and Software Develop, Hardware & IT, iOS & Xcode, Windows Posted 18 December 2013 No Comments

Magari lo sapevate già che… Ep.5

Software Development Kit

Software Development Kit

SDK. Troppo breve per essere un codice fiscale, troppe consonanti (soprattutto la K) per far pensare ad una nuova tassa! In italiano sarebbe PDSS (Pacchetto Di Sviluppo Software), mmmhhh peggio ancora!

Fermiamoci un attimo per fare un po’ di storia. Nel passato per realizzare un’applicazione il nostro buon sviluppatore andava a scrivere sul proprio editor di testo tutto il codice del programma. Salva con nome e via verso il compilatore che ricevuto il file di testo andava ad eseguire il codice scritto. Se tutto filava liscio il nostro eroe aveva ottenuto un file eseguibile (i .exe o .dmg per capirci), altrimenti nella stragrande maggioranza dei casi riceveva un messaggio d’errore.
Ed a quel punto cominciavi a rimpiangere di non aver scelto la carriera sportiva in quanto dovevi andare a controllare riga per riga del tuo file di testo alla ricerca della stringa errata nel tempio del codice maledetto (ed in questo caso neppure Indiana Jones poteva aiutare il nostro sviluppatore).
Però ad un certo punto e dopo mirabolanti avventure, come il mitico Indiana, uscivi vincitore dal tempio del codice maledetto.
Dopo qualche anno arrivarono gli effetti speciali per il nostro Indiana Jones…ed allora perché non estenderli anche al nostro mitico Sviluppatore Jones aka Developer Jones?
“Diamogli un nome da effetto speciale” pensarono: SDK. Cioè Software Development Kit, un termine con il quale si identificano un insieme di strumenti/software adatti allo sviluppo di applicazioni.
Ciascun Kit, come quelli di pronto soccorso, sebbene variabile in base alla piattaforma utilizzata ha delle componenti comuni che sono:
– un editor di testo (dove disegno la mappa del tempio)
– un compilatore per tradurre il codice sorgente in un eseguibile (tutti quegli strumenti che mi permetteranno di leggere le istruzioni della mappa ed uscire indenne dal tempio del codice maledetto)
– librerie standard dotate di interfacce pubbliche dette API (che non pungono e non fanno il miele) – Application programming interface cioè un insieme di procedure a servizio dello Sviluppatore Jones per espletare una determinata funzione all’interno di un determinato programma (cioè come uso la frusta per combattere i guerriglieri bugs che proteggono il tempio del codice maledetto?)
– documentazione sul linguaggio di programmazione per il quale l’SDK è stato sviluppato e sugli strumenti a disposizione nell’SDK stesso, nonché informazioni sulle licenze da utilizzare per distribuire programmi creati con l’SDK. La licenza in ambito informatico è il contratto con il quale il titolare dei diritti di sfruttamento economico sul software definisce il regime giuridico di circolazione e le limitazioni nell’utilizzo e nella cessione dell’opera (un elenco di tutte le regole, i pericoli e dei nemici nel tempio del codice maledetto).
Come il mitico Indiana anche il nostro Sviluppatore Jones ha bisogno di amici ed aiuti esterni per uscire dal tempio. A suo soccorso arriva l’IDE (Integrated Development Environment aka Ambiente di Sviluppo Integrato): un software che, in fase di programmazione, aiuta i programmatori nello sviluppo del codice sorgente di un programma.
Nella maggior parte dei casi i SDK sono disponibili gratuitamente, multi linguaggio e multipiattaforma, possono essere prelevati direttamente dal sito del produttore: in questo modo si cerca di invogliare i novelli avventurieri programmatori Jones ad utilizzare un determinato linguaggio o sistema.
SDK più avventurosi al momento sono: iPhone SDK di Apple, Java Development Kit di Oracle, Android SDK di Google, .NET di Microsoft.

Magari lo sapevate già…

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