Parliamo spesso di iOS, del Codice da Vinci da cui nasce ovvero l’Objective-C, di Android, Java e via codificando.

Ma c’è un simpatico tipo/linguaggio quarantenne, magari old school, ma che è alla base di Objective-C, essendo quest’ultimo un’estensione di esso, e che è stato fonte di ispirazione nel caso di Java.
Ladies and Gents, let us introduce you… Mr. C!
Nato sulla base del precedente Mr. B. (don’t worry, it’s not the same italian Mr. B!), il linguaggio C viene sviluppato inizialmente tra fine anni ’60 e primi ’70 da Dennis Ritchie per essere utilizzato con il sistema operativo Unix. La sua consacrazione e definizione si ha tra il 1978, con la pubblicazione da parte di Brian Kernighan e Dennis Ritchie del libro The C Programming Language, e l’estate del 1983, anno in cui venne nominato un comitato con il compito di creare uno standard ANSI (American National Standards Institute) che definisse il linguaggio C una volta per tutte.
Un soggetto minimalista, il nostro Mr. C; la sua semantica utilizza un insieme ristretto di concetti relativamente semplici e vicini al funzionamento dell’hardware dei calcolatori ed al tempo stesso vicino o familiare alla logica del nostro linguaggio naturale; Versatile, si adatta ad usi generici. Non ha istruzioni specifiche per particolari problematiche. Ha però solide basi per strutturare dati con pochi strumenti. Certo, ha le sue funzioni che interagiscono tra loro per svolgere tutte quelle attività previste da un software. Molte sue istruzioni sono traducibili direttamente con una singola istruzione di linguaggio macchina.
Un po’ figlio dei fiori per la libertà e flessibilità della sua grammatica e sintassi, va subito al sodo il nostro Mr. C. Scrive istruzioni complesse e potenti in poche righe di codice.
Alti livelli, insomma! Eppure non è il tipo da darsi arie… mantiene sempre un profilo quasi… medio! Risultando, infatti, molto meno astratto di linguaggi anche affini!
Il linguaggio C è utilizzato principalmente per la programmazione di software di sistema, ma non disdegna l’utilizzo per la realizzazione delle applicazioni.
Chiaro è ormai che il nostro Mr. C è un tipo per tutte le stagioni! Efficiente e portabile su qualsiasi piattaforma, non ti fa mai sfigurare!
Un fascino forse troppo old school? Eppure il nostro Mr C. gioca ancora molto bene le sue carte! Il C ha, e continua ad avere, anche una notevole importanza didattica. La forte tecnica è anche il suo limite in questo campo, dal momento che per la sua complessità semantica in relazione al funzionamento del computer (o meglio del suo hardware) non è un linguaggio particolarmente intuitivo per i principianti, e in special modo a quelli sprovvisti di un adeguato background. Ed i suoi giovani derivati (C++, Java e C# tra gli altri) ne hanno ormai da tempo approfittato per farsi largo.
Insomma throw your hands up for Mr. C! Un codice per tutte le stagioni!
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