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Posts By: iStartLab

“Siate affamati, siate folli…”. Anche in Calabria?

By iStartLab In App & Mobile Development, Movie & Music and... Posted 3 January 2014 No Comments

Eh già, perché c’è il rischio concreto che tu possa crederci davvero!

Quindi, massima attenzione. Se resti in Calabria, ne devi essere cosciente: non è la terra adatta al nuovo! Ai cambiamenti, alla new economy, alle nuove tecnologie e sperimentazioni. Diciamo che è una terra più adatta all old, ma tanto old, economy del cibo e del… pilu! (Cetto subito! ndr)

Ma come? Siamo indignati da queste parole.

Indignatevi pure! Ma se siete cresciuti e vissuti nella nostra terra (chi scrive, quest’anno festeggerà i suoi 40 soli spesi tutti in terra calabra) converrete che non esiste spazio alcuno per tutto ciò che è nuovo.

Mah, i soliti discorsi di chi non ci crede abbastanza, di chi non si rimbocca le maniche ed aspetta chissà quale aiuto!

Noi ci crediamo, per carità. Appena nati, un salutino al papà, un bacio alla mamma, una pacca all’ostetrica e via a farci na lavat’i faccia e prontipartenzaevia!

Non abbiamo mai aspettato, anzi ci siamo chiesti: “Da cittadino, cosa possiamo fare in Calabria per la Calabria? Non vogliamo e non dobbiamo attendere che la Calabria faccia qualcosa per noi.”.

Allora, pieni di speranza e spirito di adattamento, ci formiamo, ci impegniamo, investiamo tempo, competenze e quel poco di vil denaro in società con la mitica SacchettaNostra! (Intercapedine posta in alto a destra/sinistra di ogni jeans/pantalone aka Tasca atta a contenere spiccioli e banconote!)

Eppure, niente!

Vabbé, ma volete tutto e subito? Dai tempo al tempo.

Vero, è la nostra terra! Prima o poi ci restituirà quello che gli stiamo dando in termini di competenze, sacrifici, investimenti.

Eh… abbiamo capito!

Se voi avete un ottimo rapporto con questo benedetto signor Tempo qui in Calabria, provate ad intercedere per conto nostro. Perché mi sa che i signori Tempo e Spazio hanno bellamente dimenticato di restituire quanto dato!

Oh, siete rimasti, potevate anche partire ed investire in altri luoghi ed altri laghi. Sapevate a cosa andavate incontro.

Vero. Lo ammettiamo: per una serie di circostanze, è stata una scelta di comodo. I parenti, la birretta/aperitivo con gli amici a portata di mano, i costi fissi legati alla professione che, almeno fino a qualche tempo fa, erano contenuti rispetto al resto d’Italia.

Ma allora di cosa vi lamentate? Ci sono altre realtà calabresi che in ambito new and digital economy lavorano e producono.

Non è una lamentela la nostra, bensì una constatazione. Vero è che ci sono realtà che funzionano, ed anche bene, come noi che lavoriamo discretamente fuori dalla Calabria. Ma è proprio questo il punto! Il nostro desiderio è di cancellare quel “fuori dalla” e sostituirlo con un semplice, ma efficace “in”. Perché non si può lavorare in Calabria per la Calabria?

Eh già volevate guadagnare con i soldi dei cittadini calabresi, vi è andata così così ed ora vi sfogate!

Chiaro che quando investi competenze e denaro, ti auguri che almeno l’investimento ritorni. Siamo una società, quindi per noi è business, non ci nascondiamo.

Ma non è solo questo! Perché la goduria, il ribollimento di sangue, la soddisfazione estrema è condividere, divulgare competenze e professionalità nella nostra terra. Creare qualcosa che a sua volta faccia nascere qualcos’altro e così via.

Sicuramente avrete i vostri limiti di comunicazione ed offerta?

Può essere. Ma, e questo è ciò che più ci spaventa, se invece dell’offerta è carente la domanda?

Noi continueremo a fare il nostro. Riteniamo, infatti, giusto e doveroso nei confronti di se stessi fare quello in cui si crede, trasformare una passione in lavoro, formarsi ed informarsi continuamente. Rompere gli schemi ed innovare. Perché nella vita si può fallire, ma ancora peggio sarebbe non provarci.

Infine un augurio sincero alle nuove generazioni della nostra terra. Come diceva Steve Jobs concludendo il suo celebre discorso ai neolaureati dell’Università di Stanford “Stay hungry, stay foolish.“.

Siate affamati, siate folli... anche in Calabria?

calabria, impresa, Lavoro

Vuoi realizzare e finanziare un’app iOS? Lista della spesa!

By iStartLab In App & Mobile Development, Code and Software Develop, iOS & Xcode, Magari lo sapevate che... Posted 31 December 2013 No Comments

Mobile App Development

Ho l’idea del secolo! Non ho mai scritto una riga di codice, se non quello fiscale quando dovevo finanziarmi l’iPhone!

Però l’idea è buona, voglio sviluppare un’App per iPhone/iPad! Cosa mi serve?

Benvenuti a “iDeato e Sviluppato“.

E non ce ne voglia la Parodi se parafrasiamo il suo “Cotto e Mangiato”.

Restiamo in tema culinario ordunque!

Lista della spesa:

1) Un computer Apple. L’ambiente di sviluppo integrato di iOS, Xcode, gira solo su macchine gusto Mela!
2) Il “di cui sopra” Xcode. Scaricabile gratuitamente dal Mac App Store tramite il proprio ID Apple;
3) L’idea! Eh già, quella che ha fatto partitre la macchina organizzativa. Deve essere semplice, ma geniale. Non deve essere unica ne originalissima, l’importante che abbia una componente che la possa rendere particolare nel suo genere e magari virale. Spesso le migliori idee nascono da bisogni quotidiani, da passioni e via dicendo
4) … far scendere l’idea dai piani alti così da farla scorrere lungo le dita che digiteranno codice sulla tastiera! Ovvero, sviluppare l’App!

Facile, vero?

Ed invece questo è solo l’inizio!

Perché, a questo punto, serve qualcuno in grado di insegnarti a prendere quell’ascensore che condurrà l’idea dalla testa alle dita, a conoscere i tasti esatti da premere per fermarsi ai piani desiderati.

Andiamo a fare i conti con il vil denaro. L’investimento iniziale?

  • Un iMac oppure un Macbook Pro/Air così come l’ottimo Macmini;
  • Fai da te (tutorials, libri, ebooks, ceri sacri da accendere ogni volta che mandi il codice in esecuzione nella speranza che non ti restituisca un errore aka bug per diral alla ”merigana) oppure razionalizzi i tempi e ti iscrivi ad un corso che ti insegni a… prendere l’ascensore (anche in questo caso l’opzione cero non è da scartare!).
  • Tanti sali e scendi con l’ascensore!
    Ok, un altro piano è stato raggiunto, prima o poi lasceremo l’ascensore!

Come finanziamo l’operazione “ComeTiSviluppoUnApp”?

Ottima domanda! (Grazie mille, ndr)

  • ScusaMioDolceContoCorrenteSeTiDisturbo aka investo i miei risparmi in questa avventura; Veloce, non devo dare conto a nessuno… se non al mio amato/odiato Conto Corrente!
  • Cerco investitori disposti a finanziare sulla carta la mia idea! Possibile… come gli Ac/Dc che fanno da sparring partner a Gigi D’Alessio;
  • Condivido l’idea sul web tramite lo strumento del crowdfuning; Ossia un finanziamento che mobilità le persone che credono nel tuo progetto. Il popolo del web diventa il tuo finanziatore (vedi roommates); Internet è attualmente il luogo virtuale più meritocratico ch esista: se l’idea è valida il web la diffonderà!
  • Se la sede della mia attività è nelle regioni di Campania, Calabria, Puglia o Sicilia, rispettando criteri di età ed inoccupazione, posso presentare una domanda così da avviare la mia impresa/startup innovativa. Luci ed ombre anche in questo caso;

Ok, ce l’ho fatta! Trovati i finanziamenti! Birra a fiumi per festeggiare! Ma… no, mancano ancora un paio di figure fondamentali:

  1. Un Grafico (la G maiuscola è d’obbligo);
  2. Un esperto di Web and Mobile Marketing;

Ci siamo quasi. La nostra App è pronta! Signed, Sealed, Delivered come canterebbe Stevie Wonder. Il Delivered, appunto. La nostra App viene infatti consegnata ad Apple, ad App Store per la precisione! Che si prende fino a 2 settimane per valutarla ed eventualmente pubblicarla!

Trascorse le due settimane, o anche meno, la nostra App è lì su iTunes ed App Store.

Ed a questo punto… Rock ‘n’ Roll

Vi/Ci auguriamo che possa essere un 2014 App…assionato ed App…agante per tutti noi, che ci crediamo ed investiamo nonostante le cose spesso non vanno come desiderato!

app, crowdfunding, developing app, iOS, smart&start, Xcode

Google: come nasce il web-impero!

By iStartLab In Magari lo sapevate che... Posted 30 December 2013 No Comments

Magari lo sapevate già che…

Eulero…”ed ora che c’entra l’Illuminismo con iStartLab?” starete pensando.

E se vi dicessimo che Google in quel periodo poneva le sue fondamenta?

Immaginate Voltaire e Montesquieu che si rivolgevano alla rete per i loro dettati filosofici oppure il Beccaria che scriveva sul suo blog deidelittiedellepene.ill (allora il .it non esisteva!).
Starete già cercando qualcuno bravo che faccia dono di una camicia di forza fisica, e non tanto virtuale, per iStartLab tutto!

Prima di contattare i camicisti arrivate, per cortesia, fino in fondo (poi chiamateli comunque!)

Eppure proprio nel 1700 vede la luce la Teoria dei Grafi di Euler (Eulero, italianizzato) cioè lo studio di oggetti discreti, i grafi appunto, che permettono di schematizzare una grande varietà di situazioni e di processi e spesso di consentirne l’analisi in termini quantitativi e algoritmici.
Da qui si pongono le basi della Teoria delle Reti ovvero l’utilizzo di grafici come rappresentazione di relazioni simmetriche o asimmetriche tra oggetti discontinui tra loro, ovvero non un’entità unica, ma più realtà numerabili.

Algoritmi, reti, relazioni, collegamenti…cominciamo a vedere la luce?

Eh già, perché due secoli dopo, nel 1997, altri due “illuminati” Larry Page e Sergej Brin, allora studenti dell’Università di Stanford, ebbero un’intuizione anzi l’Intuizione: applicare la teoria delle reti alle ricerche su Internet.
Google è un motore di ricerca che fonda il proprio funzionamento sull’analisi matematica delle relazioni che intercorrono tra i diversi siti Web. Prendendo spunto dalla citata Teoria delle Reti, i due giovanotti erano convinti che le pagine citate con un maggior numero di link (collegamenti) fossero le più importanti e meritevoli, perciò decisero di approfondire la loro teoria all’interno dei loro studi e posero le basi per il loro motore di ricerca.
Questo funzionamento, il metodo, è il segreto del successo di Google e dei suoi proprietari. PageRank, letteralmente “graduatoria della pagina”, è la formula matematica, una specie di voto da 0 a 10, che Google attribuisce in base all’importanza ed alla pertinenza delle pagine in riferimento a una data ricerca su Internet. Per applicare la formula si utilizza un algoritmo il cui scopo è quello di calcolare l’indice di merito della singola pagina. Questo indice di merito è valutato in funzione della media delle pagine Web che a quella pagina hanno un collegamento.

Tutto il resto è la storia della nuova Età dei Lumi…informatici!

Magari lo sapevate già…

google, stanford, web

Lisa & Alto Apple: una storia quasi a lieto fine!

By iStartLab In Code and Software Develop, Hardware & IT, Magari lo sapevate che... Posted 28 December 2013 No Comments

Magari lo sapevate già che…
Lisa Apple
Lisa ed Alto… tranquilli, non scriveremo di una storia d’amore in stile Harmony, men che meno di un attempato tronista e di una fintamente innamorata pretendente oppure di una storia da plastico vespiano!
Nulla di tutto questo. Anche se parte di questa storia potrebbe essere raccontata durante uno dei palinsesti pomeridiani delle nostre tv.
Torniamo a noi. Il Lisa è un personal computer dotato di interfaccia grafica, mouse, icone e finestre rivoluzionarie per l’epoca, progettato da Apple Computer agli inizi degli anni ottanta.
Attenzione però, qui subentra la parte da “Forum” televisivo, non tutto era farina del sacco della società di Cupertino anzi molte delle innovazioni legate all’interfaccia grafica GUI del Lisa sono derivate dal progetto Alto dello Xerox PARC. Infatti l’interfaccia grafica del Lisa nacque dopo che la Apple strinse un accordo con la Xerox che permetteva agli ingegneri Apple di visitare lo Xerox PARC, in cambio di una partecipazione della Xerox al rifinanziamento della Apple nel 1979.

Fu al PARC che gli ingegneri Apple e Steve Jobs videro per la prima volta lo Xerox Alto, il primo computer con una interfaccia grafica e la metafora della scrivania. Lo Xerox Alto introduceva un’altra novità fondamentale: la programmazione orientata agli oggetti con Smalltalk. Tutto queste novità vennero perfezionate e riversate nel Lisa prima, e nel Macintosh poi (ma questa è un’altra storia come direbbe Lucarelli nel suo format televisivo :D). Anche il mouse presente nello Xerox Alto fu adottato, in versione semplificata, dal Lisa
Da “Forum” passiamo a “C’è Posta per Te”. Pare infatti che il nome del computer è quello della figlia di Steve Jobs, Lisa Brennan, avuta da una relazione con Chrisann Brennan nel 1977.

Il Lisa è stato probabilmente il più grosso fallimento commerciale dell’Apple. Venduto al pubblico nel 1983, alla modica cifra di 9.995 dollari statunitensi, fu ritenuto un pc troppo costoso e relativamente lento. Molti utenti gli preferirono le macchine prodotte da IBM e dai concorrenti che, sebbene fornissero un’interfaccia molto più ostica e fossero più limitate, costavano molto meno.
Qui subentra “Chi l’ha visto?” dal momento che Lisa sparì definitivamente tra il 1984 ed il 1986.
Il motivo? Lisa è un classico esempio di un prodotto troppo in anticipo per i suoi tempi. Memoria virtuale e multitasking erano, per la maggior parte degli utenti, parole senza senso.

Chi c’ha guadagnato? I collezionisti! Infatti, come altri modelli pionieristici di computer con interfaccia grafica, un computer Lisa funzionante vale attualmente diverse migliaia di dollari.

Magari lo sapevate già…

Alto Apple, Lisa Apple, Machintosh, Xerox

Xcode? Ma si, l’ambiente integrato di sviluppo iOS!

By iStartLab In App & Mobile Development, iOS & Xcode, Magari lo sapevate che... Posted 27 December 2013 No Comments

Magari lo sapevate già che…

Xcode - IDE iOS

Xcode…paura?
Gli agenti Mulder e Scully hanno bussato alla nostra porta per lasciarci una cartella verde con su scritto X-Files ed ora ve ne sveleremo il contenuto?
Siamo spiacenti di deludere le aspettative fantascientifiche e paranoramil! Perché seppure hanno bussato alla nostra porta, seppure erano in due, seppure la cartella che hanno lasciato era di colore verde…non si trattava di due agenti FBI a caccia di UFO, ma del Postino e della sua penna a caccia di firme! Speriamo il contenuto non sia da fantascienza!

Non pensiamoci…per ora. Dunque ritorniamo nel nostro orticello informatico.
Oggi scriviamo di Xcode, uno dei famosi IDE già discussi in questo post, ovvero un ambiente di sviluppo integrato sviluppato da Apple Inc. per agevolare lo sviluppo di software sia per dispositivi mobile che fissi, quindi sia Mac OS X (Eh…ma so’ fissati con ste X!) e iOS.

È fornito gratuitamente in bundle con il sistema operativo a partire da Mac OS X 10.3, sebbene sia in grado di generare programmi per qualsiasi versione di Mac OS X. Estende e rimpiazza il precedente tool di sviluppo della Apple, Project Builder, che era stato ereditato dalla NeXT (società informatica fondata da Steve Jobs nel 1985 dopo la prima epurazione subita in Apple).
Xcode lavora in congiunzione con Interface Builder (di origine NeXTiana), un tool grafico per realizzare interfacce grafiche.

Xcode include GCC acronimo di Gnu Compiler Collection, ovvero un compilatore multi target che è in grado di compilare codice C, C++, Objective C/C++ e Java. Supporta nel caso specifico i frame work (strutture di supporto ai software di programmazione) Cocoa e Carbon.
Una delle caratteristiche tecnologicamente più avanzate di Xcode è che supporta la distribuzione in rete del lavoro di compilazione. Usando Bonjour e Xgrid è in grado di compilare un progetto su più computer riducendo i tempi. Supporta la compilazione incrementale, è in grado di compilare il codice mentre viene scritto, in modo da ridurre il tempo di compilazione.
Dalla versione 3.1, Xcode è anche lo strumento per sviluppare le applicazioni native per iPhone e iPod touch.
Dalla versione 3.2, inoltre, è possibile sviluppare applicazioni per iPad. Siamo arrivati alla vers. 5.0.2.

Magari lo sapevate già… che noi organizziamo corsi che forniscono le basi per sviluppare App?

corsi iOS, Xcode

  1. First
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